Infinite ore. Infinito amore.

Mi manca scrivere. Mi manca tanto.

Ho trascorso gli ultimi mesi nell’immobilità dei miei pensieri e delle mie paure.

Quando il tuo corpo non risponde, un campanello d’allarme c’è sempre.

Nel 2014 mi hanno trovato un tumore maligno della pelle. Ho trascorso i mesi precedenti a dire a mio marito che qualcosa non andava. Lo sapevo di avere un male brutto addosso. Non saprei spiegare perché, ma lo sentivo.

Stavolta ho trascorso gli ultimi mesi della gravidanza con un grande nervosismo dato dal caldo eccessivo, il pancione e due piccoli tiranni da rincorrere.

Dal primo di Agosto era partito il pre-travaglio, ma poi tutto si fermava. Sono andata avanti così fino al 27 sera, quando sono iniziati i dolori, quelli forti, che tolgono il respiro, ma si sono fermati di nuovo.

Dopo poco sono ricominciati, ma non scendevano sotto i cinque minuti.

Il 28 pomeriggio ho chiamato mio marito a lavoro. C’è qualcosa che non va. Andiamo in ospedale. Queste contrazioni non sono normali. Anche stavolta avevo il sentore che non tutto andasse nel modo giusto.

Ed era così. Il mio povero utero stanco, alla terza gravidanza in poco più di quattro anni, ha smesso di collaborare. Si contraeva e si rilasciava per un pò. Così ha fatto durante i tracciati e durante il parto. In realtà, dal mio arrivo in ospedale alle 15:00, ho partorito alle 18:00. Quindi il tutto si è velocizzato prima del previsto, ma la flebo di ossitocina mi ha supportata durante la fase espulsiva e anche dopo, per una notte intera, per impedire un’emorragia data dalla mia atonìa uterina.

Ho avuto paura. Tanta paura di non rivedere i miei bambini. Per fortuna, quando stava per prendermi il panico, è venuta in mio soccorso la Mindfulness. Ho iniziato a concentrarmi solo sulla realtà e a ripetermi: va tutto bene. Va tutto bene. Mi sono calmata.

Continuo ad essere un pò spaventata dal momento successivo al parto, ma provo a non pensarci troppo.

Anche perché adesso ho un bel premio produzione di cui occuparmi, che tiene impegnate le mie giornate e le mie ore (come se già non fossero piene abbastanza :p).

Quel piccolo batuffolo, nato con un giro di cordone intorno al collo, e il viso gonfio e nero, che ora è una deliziosa caramella rosa, mi ha fatta innamorare immediatamente.

Me l’hanno appoggiata sul corpo. Esasperata dal parto. Non piangeva. Poi ha sospirato. E in quel sospiro mi sono persa. Mi sono ritrovata. L’hanno ripulita e ho sentito le sue forti urla.

Siamo sopravvissute lei ed io. Solo che lei è già più forte di me. E’ una piccola guerriera che ha iniziato a vincere le sue battaglie da subito.

Di questi giorni fatti solo di noi, di scoperta e di conoscenza, sono infinitamente grata. Lei che è un nuovo amore, mi ha fatto scoprire più che mai il valore della vita. Mi ha dato mille motivi in più per aggrapparmi al presente.

Spesso è difficile con questa ciurma di bambini essere lucida e serena. Lo sconforto ha vita facile quando sei sola ed esausta.

Lei, però, mi consola con il suo corpicino caldo, le mani lunghe, i grandi occhi a mandorla, la piccola bocca famelica, il profilo uguale a quello del Pupone, e il naso a patatina come quello di Rambo.

Nei mie figli c’è tutto l’amore che cercavo. Tutto l’affetto inestimabile a cui potessi aspirare.

Devo solo ricordarmelo quando sono giù di corda. Quando il buio è più accomodante della luce. Quando smarrisco le chiavi di casa e le torce e le strade. Loro sono ciò a cui devo aggrapparmi. L’unica direzione da seguire.

 

Per il momento Viola sta dormendo. Ne approfitto per scrivere queste parole.

Non le darò un soprannome, perché il suo nome è già l’insieme di mille poesie. Un fiore, un colore, uno strumento, un profumo.

Deve a Schakespeare la sua diffusione. Cos’altro potrei affibbiarle?

Se ho più energia di prima lo devo alla ritrovata vitalità che questa cucciola ha saputo infondere a noi tutti con la sua presenza, leggera come una nuvola di zucchero filato rosa.

Una bambina! Ancora non posso credere di aver messo al mondo una femmina. Quanto l’ho desiderata!!

 

Non posso trattenermi ulteriormente al pc. In attesa di tornare ad essere maggiormente presente sul blog, vi saluto e vi lascio il resoconto di questo parto. L’ultimo. Questo è certo.

Ma vi lascio anche con una foto del mio nuovo grande amore, immenso come può essere solo quello per i figli. E anche questo è certo.

A presto!

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