Quel tempo per me.

Da tanto tempo non scrivo di argomenti leggeri e “frivoli”, come la ricetta di un dolce o dei ricordi di un viaggio.

Ho provato a rifarlo, ma avevo un blocco enorme. La mia malattia non mi ha permesso di farlo. Ai miei occhi sembrava tutto così futile e superficiale, pur sapendo che non è così.

Solo negli ultimi anni ho imparato che essere profondi, interessanti, truccarsi, sbizzarrirsi in cucina e parlare dell’ultimo smalto, sono aspetti che possono andare di pari passo. La leggerezza ce la dobbiamo, anche quando dentro di noi c’è una tempesta in atto.

Forse adesso sono più consapevole. Sono passata oltre il buio. Ho acceso tutte le luci, quando pensavo che si fossero affievolite. E continuo ad illuminare la mia strada anche quando le batterie si esauriscono e le torce si spengono.

Questa capacità non è piovuta dal cielo. Lavoro costantemente su me stessa. A volte è estenuante. Altre è divertente e arricchente.

Dal mio percorso ho imparato la cosa più importante: ogni giorno devo dedicare del tempo a me stessa. Che sia la doccia (voi lo troverete scontato, ma provate ad avere tre figli e continuare a fare la doccia tutti i giorni), lo shampoo, tagliare le unghie e smaltarle, spalmare una crema, guardare un film, bere una tisana, fare meditazione. Qualsiasi cosa pur che sia una coccola a me stessa.

Abbiamo la brutta abitudine di trovare tutto ciò come una perdita di tempo, soprattutto se abbiamo una famiglia. Ci sentiamo in colpa perché pensiamo di rubare del tempo prezioso a loro o alla casa. La verità è che le attenzioni che riserviamo a noi stesse sono la vera ricarica per tutta la famiglia.

Non saremmo noi stesse senza le nostre passioni, la nostra femminilità e il nostro amor proprio. Intorno abbiamo persone che ci hanno conosciute quando tutto ciò era normale. Quando andare dall’estetista non sembrava un inutile spreco di soldi.

E allora sono qui a scrivere di quanto mi faccia bene la leggerezza, e magari tra un pò potrò proporvi anche un post su una delle ultime ricette che ho eseguito, invece di propinarvi l’elenco dei traumi che ho subito. Se vi farà piacere non so, ma di sicuro farà planare me su nuvole più soffici e attraverso cieli più sereni.

In questo tempo che oggi dedico a me, vi scrivo quanto mi faccia piacere comunicare con voi. Siete parte di quello scintillio (come quello su mia figlia in questa foto – lei sì che ha da insegnarmi sulla vanità :P) che mi ha portato a scrivere tali parole. In qualche modo siete stati la mia salvezza.

Quindi… GRAZIE, CARI LETTORI.

A presto!

2 pensieri riguardo “Quel tempo per me.

  1. Cara Lucia incontrarti – o meglio incontrare il tuo progetto prima di incontrare te – è stato per me curativo e catartico. Te ne sarò infinitamente grata per sempre.

    1. Cara Paola, non mi ero accorta di questo tuo messaggio.
      Grazie per le tue parole. Vogliono dire tanto per me, perché se vado avanti con il mio progetto è proprio per messaggi come questi.
      Ti abbraccio forte, nella speranza di poterlo fare, un giorno o l’altro, di persona.

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